lunedì 19 febbraio 2007

Toaff, il sangue e Lashon haRáh

E’ a Napoli, in questi giorni, lo scienziato israeliano Aaron Fait (già ricercatore presso l’Istituto Weizmann, a Rechovot, attualmente applicato al Max Planck Institut di Berlino), invitato a svolgere due conferenze sulle problematiche scientifiche ed etiche connesse a OGM, clonazione e ricerca sulle cellule staminali, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Fisciano (venerdì 16) e il Dottorato di ricerca in bioetica della Seconda Università di Napoli (lunedì 19), nonché a partecipare a un dibattito sulla pace in Medio Oriente nell’ambito della manifestazione “Siamo fatti di memoria”, organizzata dalle Associazione “Nacchere Rosse” presso il Teatro Gloria di Pomogliano d’Arco (venerdì 16 febbraio).



Ad Aaron Fait abbiamo chiesto un commento sulla discussa vicenda del criticatissimo libro di Ariel Toaff (figlio del famoso rabbino e studioso Elio) “Pasque di sangue” (nel quale il docente israeliano non esclude la possibilità che le accuse di sacrificio rituale – con utilizzazione di sangue di cristiani per la produzione di pane azzimo - mosse agli ebrei nel Medio Evo in qualche caso avessero oggettivo fondamento). Il libro, che ha suscitato la pressoché unanime smentita della comunità scientifica internazionale, il vibrato sdegno di tutte le Comunità ebraiche, e la condanna, in particolare, di Elio Toaff, è stato infine disconosciuto dall’autore, che ne ha chiesto il ritiro dal commercio.

Articolo di Aaron Fait pubblicato sul giornale napoletano NAPOLIPIU':


Siedo in un piccolo balcone a ridosso di Napoli, il golfo macchiato dal sole che filtra tra le nuvole, le isole dai contorni morbidi, sfuocati. Napoli mi ospita di nuovo con la sua chiassosa serentá che corre nelle strette vie ornate dai colori vivaci delle case. Mi hai fatto ritrovare sollievo. Ho visitato il castello di S.Martino e i suoi meravigliosi lavori d'arte. Sui muri le immagini scure delle sofferenze dei cristiani, dei certosini, uomini colpevoli di credere in D-O e vivere al suo servizio. Lo stomaco si stringe, quanto ha sofferto il mio popolo per (non-)motivi simili? Accusati di atti immondi per paura ignoranza e acuto fanatismo. Colpevoli di mantenere viva la legge di Mosé, la nostra tradizione, colpevoli di credere nel rispetto per la persona in quanto tale, nella dignitá dell'uomo e della vita tanto che la legge ebraica ammonisce che chi uccide un uomo é come se uccidesse il mondo intero, ricordando che la nostra esistenza risale ad un unico uomo, Adam; tanto che é divieto Divino cibarsi del sangue, simbolo di vita. Cammino su questi mosaici dimarmo e penso agli ebrei torturati dall'inquisizione, spellati vivi, violentati nell'anima e nello spirito. Li vedo perdere il significato della parola uomo, impazzire, penso alle loro confessioni, oh D-O santo, cosa avrei confessato io pur di smettere lo scempio e non sentire la mia carne lacerata, lo spirito abbattuto, cosa? le streghe confessavano rapporti sessuali col Diavolo, alcuni ebrei hanno confessato il peggio che un uomo possa fare, qualcosa che stravolga le radici del proprio credo della propria umanitá, per dimostrare la propria corruzione dell'animo e giustificare i suoi prosecutori e aguzzini. Loro volevano sentire di bambini uccisi, di sangueusato per preparare il pane azzimo, volevano la vergogna e l'indecenza piú schifosa abbattersi sul popolo maledetto. La Chiesa ha denunciato le nefandezze pepetrate nel nome di D-O e riconosciuto false tutte le accuse al mio popolo, ma l'odio haradice profonde nelle viscere della storia e sboccia come un fiore del male appena l'opportunitá si presenta e se vestita da ebreo, se poi professore, la fioritura diventa un'orgia malsana e purulenta. E cosí é stato, con la sua superficialitá Ariel Toaff ha soffiato l'ossigeno a cui la bestia anelava, prendendo un respiro lungo sette anni. Rifiutando le centinaia di studi che descrivono la realtá di quel momento buio della storia d'Europa, rifiutando l’autocritica coraggiosa della Chiesa, dando credito a un numero esiguo di confessioni (una decina tra le migliaia) estorte tra le urla e la follia del dolore, con la violenza piú barbara hai resuscitato la caricatura dell'ebreo assetato di sangue cristiano, meglio se di bimbo. Ho una rabbia immensa dentro, come ebreo infinita rabbia per la stupiditá e la malizia (il sangue, come l'ebreo, é sempre erotico) del tuo lavoro, come uomo ho sentito pena per tua padre, come ricercatore ho provato tristezza per un lavoro fatto nascere sulla calunnia con volgare esibizionismo. Ariel, il lashon hará (calunnia) uccide la memoria di un uomo, tu, per un istante hai rischiato di uccidere la nomea del tuo popolo, insozzare il nome di un rabbino che ha dedicato la vita per riportare fiducia, pace e rispetto tra le religioni che hanno eretto le colonne portanti del pensiero e della morale. E ora, contento che il giudizio abbia ritrovato posto nel tuo cuore, torna nel silenzio e lasciami alla bellezza di questa cittá.

Aaron Fait