mercoledì 2 gennaio 2008

Sono i miei 35

Sono I miei 35, su di una esse nel buio del mattino berlinese. E' stato frettoloso I'll modo di portarmi attraverso l'eta' in cui realizzi forse per la prima volta il ticchetac del tempo. Lo reralizzi vedendo le colonne della tua infanzia sgretolarsi, sentendo di amici cari scomparsi, lo senti forse piu' acuto scorgendo vulnerabilita' in chi ti ha protetto e cresciuto. Sono anni di vagabondaggio per ritornare vincitore di qualcosa che nn sai definire nemmeno, di un posto al sole, di un tetto, vincitore nella battaglia per fare della tua vita qualcosa che ami e che ti senti vivere dentro e nn vedertela passare accanto. Eppure e' quello che fa, la vita sembra sorpassarti, ti sorpassa con gli anni dei tuoi bimbi e dentro qualcosa ti dice che e' loro il senso che tanto cercavi. Ma non del tipo Dawkinsoniano di semplici involucri attraverso i quali quel virus gigante nelle nostre cellule si riproduce e nemmeno di quello Dostovieskiano di deprimente anarchia. No e' molto di piu'. E' il senso ebraico della memoria e del nome. La memoria dei tuoi valori e pensieri, della tua voglia di cambiare, delle vittorie e dei falliment prende corpo. Un piccolo baule dei ricordi...ma capace di modellarli e riproporli in chiave propria. Una sorta di direttore d'orchestra geniale intento a reinterpretare parole e ricordi e darne un timbro unico. E ti vergogni quando vieni imitato nei lati di cui non vai fiero e ti riempie di gioia il germoglio di semplici parole che credi importanti. Vedi allora te stesso non piu' come una unita' alienata dall' egoismo e individualismo, due forze allucinogene che danno una sensazione orgasmatica ma che presto si esauriscono e rivelano una sterile masturbazione. Nn sei un corpo a se stante. L'individuo per sé é una dannazione. Sei i tuoi genitori, i loro genitori, gli avi, sei i tuoi figli, i figli dei tuoi figli, sei energia pura attraverso il tempo, ben oltre I pochi anni che ti é dato agire. Ma quanto grande e' la tua azione, quanto positiva e duratura la tua memoria, quanto fertile il tuo insegnamento, quanto dolce il tuo ricordo dipendera' da questo frammento di realtá fisica del tuo 'io'. Tanto amaro quanto dolce, vivrai nel tempo, sopravviverai la morte per essere benedetto o maledetto dai chi ti portera' nel suo cuore, nel suo modo di pensare e agire, vivere, creare distruggere, amare o essere odiato. Non e' una anno che passa e' un giorno dopo un altro, un'ora alla volta, ogni minuto diventa un tuo strumento per nn cadere nell'oblio.
AA